Il Mitreo, principale monumento della città, è un tempio sotterraneo con un importantissimo affresco del II sec. d.C., rappresentante il dio persiano Mitra nell’atto di sacrificare un toro. Il Mitreo di Marino, casualmente rinvenuto nel 1962 all’interno di una cantina, è situato sul versante meridionale dell’attuale sperone che ospita l’insediamento della città moderna.
Fu realizzato in un ambiente ricavato in un banco compatto di peperino, una cavità artificiale inquadrabile nell’età tardo repubblicana o augustea, con l’obiettivo di realizzare una cisterna per la raccolta delle acque. L’ambiente venne utilizzato come luogo di culto intorno la metà del II sec. d.C. Entrando nel sito la prima testimonianza del culto si trova nelle vicinanze dell’ingresso, dipinti sulle pareti si vedono all’interno di un riquadro bordato di blu, le figure dei due dadofori aiutanti di Mitra: Cautes, sulla destra, tiene la fiaccola accesa e alzata simbolo di vita e del sorgere del sole; Cautopates sulla sinistra impersona la morte con fiaccola spenta ed abbassata. Proseguendo all’interno del cunicolo si giunge fino alla parete di fondo dove è rappresentata la scena principale e più rappresentativa del culto, la tauroctonia operata da Mitra.
Al centro del dipinto si trova il dio Mitra, vestito all’orientale, con berretto frigio, tunica e calzoni rossi e un mantello blu volteggiante puntinato di stelle. La scena rappresenta il dio Mitra nell’atto di sacrificare toro bianco, mentre un cane e un serpente bevono il sangue del
toro e uno scorpione morde i testicoli del toro. Dalla coda della vittima escono alcune spighe di grano, simbolo della rinascita della Terra. Ai lati della scena principale ci sono otto riquadri con le principali imprese della vita di Mitra mentre nelle due colonne laterali è presente la raffigurazione delle scene più importanti relative alla vita del dio.